Al di la di ogni sterile polemica sul presepe a scuola, su chi si interroga se portare avanti questa tradizione che fino a qualche anno fa univa adulti e bambini o se sia meglio evitarne la realizzazione nelle scuole, perché fonte di discordia e di litigi poiché considerato una mancanza di rispetto della cultura di tutti, noi comunità scolastica del Galilei, siamo convinti che il “PRESEPE” porti con sé un universalismo etico forte e insieme inclusivo.
Di terracotta o di cartapesta, il valore evocativo che suscita è sicuramente “irrinunciabile”, per tutelare la nostra cultura e la tradizione cattolica.
È vero certamente, che negli ultimi anni la nostra popolazione si è arricchita della presenza di cittadini provenienti da altri Paesi, anche extraeuropei che professano diversi credi e confessioni religiose, anche se, in Sicilia e a Canicattì al momento, in misura minore rispetto ad altre zone d’Italia, ma non realizzare il presepe, non la riteniamo una scelta più forte o tollerante, quanto piuttosto codarda o pseudo-diplomatica.
Oggi più che mai, il valore di esaltare le scelte della ” tradizione” è fondamentale per una integrazione reale e per esprimere la voglia di inclusione e di eguaglianza tra ragazzi provenienti da diverse culture e religioni. È per questo che ringraziamo particolarmente come ogni anno le nostre professoresse di religione Anna Giordano e Melina Meli, che con l’aiuto di studenti volontari da tutte le classi, per giorni hanno lavorato alla realizzazione del “Nostro Presepe”, contribuendo quantomeno a rendere più accogliente l’atrio e la nostra scuola, così predisposta all’Avvento di questo prossimo Natale.
Alessia Guccione
0